Laura Gambirasi

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SENSI DI COLPA E RIMPIANTI: IL LUTTO

2020-04-06 21:21:45

Purtroppo, la vita prima o poi, ci mette a contatto con la perdita di qualcuno a cui vogliamo bene. E’ una delle poche leggi a cui non possiamo rimediare, qualcosa che non possiamo comprare e che non possiamo evitare.

2Sensi di colpa e rimpianti: il lutto


Quante volte ci ritroviamo a ripetere frasi del tipo “Se solo gli/le avessi detto quanto le volevo bene” o “Se quella volta le avessi dato ascolto”.


Anche in questo caso, un insieme di “se” che riescono, nell’insieme, ad avvelenare ogni nostro pensiero portandoci nella spirale del dolore e della sofferenza dove, spesso, non riusciamo a vedere via d’uscita.


Sensi di colpa, rimpianti e rimorsi viaggiano pressoché sullo stesso binario. 

Sebbene il senso di colpa sia l’emozione più profonda da trasformare, anche rimorso e rimpianto sono subordinati alla colpevolezza e producono effetti simili: 

vergogna, tristezza, senso di inferiorità.


Mentre il SdC è si manifesta per cose che si sentono di DOVER fare ma non si fanno, rimpianto e rimorso derivano da qualcosa che avremmo voluto e sentito di fare, ma abbiamo omesso per qualche motivo.


In ogni caso sono tutte emozioni, queste, che non vorremmo provare; sensazioni che ci fanno sentire immorali e riprovevoli rispetto a qualche “norma” che si è trasgredita, per qualche danno presunto che si è arrecato.

Il Lutto



Nel caso del lutto, un’altra frase che spesso ripetiamo è “Non me lo perdonerò mai”: ci sono cose che vorremmo avere o non avere fatto, decisioni che non avremmo voluto prendere, frasi dette o che non avremmo mai voluto pronunciare, parole sbagliate a cui, ora, sentiamo di non poter riparare.


Alcuni provano un senso di colpa perché dopo la morte del proprio caro si sentono sollevati (pensa ad una lunga e difficile malattia) o, al contrario, sentono di non aver fatto abbastanza per chi è deceduto. 


Il senso di colpa raggiunge apici altissimi nei confronti di chi si toglie la vita o viene improvvisamente a mancare.

E ancora...

E, ancora, esso nasce dal conflitto tra l’illusione che avremmo potuto cambiare le cose e il disagio di accettare i propri limiti, fragilità e impotenza.


Non siamo onnipotenti, non possiamo cambiare gli eventi passati per sentirci in pace con noi. 


L’unica soluzione che ci fa uscire dal tunnel dei nostri pensieri negativi e depotenzianti, sono l’accettazione e il perdono.


Capire che, in ogni caso abbiamo fatto il nostro meglio e che siamo stati 


genitori/figli/coniugi/amici “ABBONDANTEMENTE BUONI”.


Prova a scrivere una lettera al tuo caro esprimendo ogni tua emozione e poi straccia questo scritto come fosse un rito. 

E scegli di lasciare andare ogni emozione negativa. 

Naturalmente, dopo esserti dato il diritto di soffrire la separazione... Perché siamo esseri umani e, seppur spirituali, tutti abbiamo il diritto di elaborare la mancanza.

by Laura Gambirasi