Laura Gambirasi

Crescita Personale Top Stars

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COMUNICARE CON GLI ALTRI...

2020-07-05 18:25:47

Comunichiamo con gli altri ripetendo esattamente la modalità di comunicazione che abbiamo con noi stessi. Otteniamo scarsi risultati non duraturi nel tempo, poiché non siamo abituati ad una comunicazione di qualità con la persona che sta con noi 24 ore al giorno: NOI.

Sappiamo accordare il nostro diapason?

Ancora oggi abbiamo compreso molto poco riguardo la corretta arte della comunicazione.


Ci siamo lasciati riempire la testa da un insieme di nozioni teoriche riguardo il linguaggio verbale, non verbale e paraverbale, tuttavia abbiamo poca confidenza con noi stessi per saperci riconoscere dietro le maschere che ogni giorno indossiamo.


Ancora oggi, nonostante il termine COMUNICAZIONE è utilizzato ogni giorno, siamo ancorati a credenze antiche che facciamo fatica a lasciare andare a causa della nostra poca dimistichezza ad investire su noi stessi e la nostra educazione.


Viviamo ogni giorno osservando quello che accade intorno a noi, vicino a noi, aldilà di noi, ma fatichiamo a soffermarci per chiederci quale tipo di comunicazione mettiamo in atto con noi stessi.


Eppure esiste un richiamo dentro di noi che ci invita ad immergerci profondamente in quella voce che abbiamo dimenticato e che rappresenta lo strumento più importante che ci è stato dato: la nostra voce innata.


Sia che siamo timidi, oratori, casalinghe o manager, siamo tutti invitati ad imparare o, meglio, a ricordare che ogni strumento prima di essere utilizzato con gli altri e diffondere il proprio suono, viene minuziosamente accordato con almeno tre note.


Così è l'essere umano: riuscirà a sentirsi pienamente padrone di sé stesso soltanto quando avrà accordato le sue tre note: pensiero - parola - azione.



I nostri risultati sono sempre coerenti


"Ho fatto tutto ciò che andava fatto, eppure i risultati sono stati scadenti".

"Ho seguito alla lettera le istruzioni e nonostante tutto ho fallito".


Quante volte sarà accaduto anche a te di esclamare queste frasi, convinto che sia impossibile aver ottenuto il risultato che hai ottenuto.


Viviamo in una realtà che ci dice che ci deve essere un momento migliore di quello presente.

Gareggiamo per diventare qualcuno, così che possiamo dire di essere "arrivati là".

Trascorriamo l'intera vita ad affannarci quotidianamente nella speranza di raggiungere quel luogo di nirvana dove avremo tutto e diventeremo quel qualcuno che vogliamo essere davvero.


Dimentichiamo, purtroppo che se siamo veramente presi dal diventare anziché dall'essere, quel momento non arriverà mai.


Sentiamo che continuamente ci manca qualcosa per riuscire nelle nostre imprese.

Crediamo che il tempo si esaurisca e che non ci sia abbastanza tempo per essere felici, per fermarsi ed ascoltare, per mangiare e dormire, per essere romantici, divertirsi, respirare, dare suono e cantare.

Come raggiungere la COMUNICAZIONE COERENTE POSITIVA?

Ogni volta che ripeto ai miei allievi che la comunicazione è sempre coerente, rimangono allibiti poiché non comprendono come allineare il diapason di pensiero - parola - azione in modo costruttivo.


Molti di coloro che si iscrivono ai miei corsi conoscono il pensiero positivo, ma non hanno integrato che l'essere umano funziona come un computer e che, quest'ultimo, è stato inventato dopo che gli studi riguardo il cervello sono stati più e più volte approfonditi.


La chiave di volta per cambiare la comunicazione con noi stessi è racchiusa nella comprensione che è necessario costruire un'intesa, una relazione con la nostra voce interiore, per poter interagire e relazionarci con gli altri, sotto l'aspetto personale o professionale, cambiando i risultati che vogliamo ottenere.


E' facile? no!

Richiede impegno, dedizione e abnegazione a sé stessi in egual misura rispetto a quanto, finora, ci siamo dedicati a qualcosa che sta fuori da noi.


La chiave è sotto il nostro naso, ma è necessario farsi accompagnare nel percorso da chi, quella chiave, l'ha veramente trovata.

Altrimenti sarà un'ennesima rincorsa all'illusione.


by Laura Gambirasi